Mister Mondonico, nello sport come nella vita quanto è importante giocare di squadra, lavorare in team?
Il lavoro di gruppo è determinante: è chiaro che solo con un lavoro di squadra escono fuori i risultati. Mettiamocelo in testa: non esiste il risultato senza il lavoro di gruppo, non esiste il risultato di una squadra se qualcuno pensa di poter agire in maniera individuale per se stessi: solo se tutti quanti si danno da fare, se tutti quanti svolgono il proprio lavoro nella maniera giusta ecco che una squadra e o un team possono ottenere quanto si erano prefissati. Non si lavora individualmente senza guardare a un obiettivo unico, ma l’insieme di tutte queste unità devono lavorare verso la stessa direzione.
Quanto conta in una squadra, in un gruppo, in un team di lavoro avere un leader?
Nella vita di tutti i giorni c’è il datore di lavoro o il manager che, tra virgolette, ti ordina di fare un determinato tipo di lavoro, così come nello sport c’è l’allenatore o il coach. In ciascun gruppo c’è un leader che deve avere la fiducia di tutti, in grado di andare a relazionarsi con il capo, il manager o l’allenatore senza essere messo in soggezione o in difficoltà. Penso sia molto importante la figura del leader in una squadra o in gruppo perché è uno come gli altri, uno del gruppo, appunto, ma che si assume delle precise responsabilità e al quale tutti quanti si affidano. Le parole di un leader sono più determinanti di chiunque altro le proferisca. Il leader agisce nell’interesse di tutti. Così come in una squadra di calcio l’individualità dovrebbe essere messa a servizio del gruppo e rendere il gruppo ancora più forte, il leader sicuramente farà di questo gruppo, di questa squadra un capolavoro ed è importantissimo per l’allenatore come per il datore di lavoro avere un ottimo rapporto con il leader, ma senza che l’uno possa prevaricare l’altro. Parlo di un rapporto alla pari: se tu datore di lavoro o manager vuoi che il gruppo raggiunga i suoi obiettivi devi lasciare che venga guidato dal leader, senza pensare che è un tuo dipendente o sottoposto. Dandogli fiducia sai che agirà per il bene dell’azienda e del gruppo stesso.
Un uomo come lei conosciuto e riconosciuto in mezza Italia, amato dall’altra mezza, un vero idolo irraggiungibile per molti; un uomo che invece per il paese dove è nato e dove vive è semplicemente Emiliano l’amico della porta accanto e non l’allenatore di calcio. Lei è entrambe le cose. Ma quanto è importante per un professionista che raggiunge un successo incredibile rimanere se stesso?
A venti anni arrivavo in piazza con la mia Alfa Romeo e facevo vibrare le ruote e anche le finestre è chiaro che avevo una testa tutta mia, ma ho avuto la fortuna di trovare la donna della mia vita in quella età. Le mogli sono determinanti: lei mi ha fatto capire cosa era giusto e cosa era sbagliato. Mi ha insegnato a capire anche che le cose sbagliate non sono da buttare via, ma sono poi quelle stesse cose che ti aiutano a individuare e a fare le cose giuste.
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